
Verso un parco edilizio europeo a zero emissioni entro il 2050
Il Parlamento europeo ha recentemente approvato la Seconda Direttiva Europea sulle “Case Green”, un provvedimento avanzato dalla Commissione europea per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici in tutta l’Unione.
Perché una nuova direttiva sulle “case green”?
Attraverso questa nuova direttiva, l’UE intende accelerare il raggiungimento dei suoi ambiziosi obiettivi climatici, ovvero la riduzione del 55% delle emissioni nocive entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e il traguardo delle emissioni zero entro il 2050.
Per conseguire tali traguardi, la direttiva impone requisiti stringenti di efficienza energetica per gli edifici nuovi ed esistenti. Tra gli interventi obbligatori rientrano l’installazione di pannelli solari, la sostituzione di caldaie obsolete, il miglioramento degli infissi e il posizionamento del cappotto termico.
Quali novità porta la Seconda Direttiva Europea sulle “case green”?
Tuttavia, la direttiva prevede alcune deroghe per particolari tipologie di edifici, come i palazzi storici, le case vacanza e gli edifici di culto, per i quali saranno adottate soluzioni su misura.
Le novità introdotte dalla 2ª Direttiva Europea sulle “Case Green” rappresentano un passo decisivo verso la decarbonizzazione del settore edilizio, che è responsabile di circa il 40% delle emissioni di CO2 nell’UE. Questa spinta normativa avrà importanti ricadute a livello nazionale, regionale e locale, richiedendo un massiccio piano di investimenti e di incentivi per supportare la transizione green degli immobili.
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